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Martedì 14 aprile

Salmo

SALMO 32 (33)

Alleluia, alleluia, alleluia.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Vangelo del giorno

Gv 20, 11-18

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».

Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».

Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Riflessione

Il Vangelo di martedì dell’Ottava di Pasqua concentra il nostro sguardo sull’incontro tra Maria di Magdala e Gesù Risorto. Giovanni, elabora una scena pittoresca e bucolica. Un giardino fiorito con angeli vestiti di bianco, un sepolcro aperto, un uomo, Gesù il Risorto, che viene scambiato per il giardiniere. Maria di Magdala non riconosce il suo Maestro, non riconosce Gesù che tanto amava. Ce lo spiega lo stesso Gesù perché non riesce a riconoscerlo. Perché il suo amore è terreno, è legato al passato, è legato a se stessa e al suo dolore: “Donna, perché piangi?”.

Riconoscerà Gesù solo quando si sentirà chiamare per nome: “Maria!”.

Gesù ci chiama per nome, cambia le nostre lacrime in sorriso; il nostro abito di lutto in abito di gioia; trasforma il nostro dolore in gioia. Ma non basta l’amore per Lui, ci vuole la fede, quella vera, quella che va oltre le apparenze. Allora, chiamati per nome, anche noi sapremo riconoscere Gesù Risorto nel volto nascosto dei nostri fratelli: nel povero, nel figlio, nella moglie, nel marito, nel collega di lavoro, nell’antipatico, in chi ci sta facendo del male…

Signore ti preghiamo tutti uniti a te come Corpo Mistico per tutti quelli che lavorano in prima linea in questa guerra, siamo compatti con te e non ci staccheremo da Te fino a quando non ci avrai benedetti tutti.

Tutto il bene ci viene dal Signore.
Uno solo è il vero Dio.
Solo Lui sana la tua piaga,
rende luce ai tuoi occhi,
spegne la febbre nelle tue vene.
Noi, Cosma e Damiano,
non siamo che suoi strumenti:
solo in Dio devi aver fede e guarire

Preghiera finale

Regina del cielo, rallegrati, alleluia.
Cristo che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
prega il Signore per noi, alleluia